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Il vecchio musicista (particolare) 1862
di Edouard Manet (1832-1883)
National Gallery - Chester Dale Collection Washington D.C.
Cosa vi comunica l'immagine dei due bambini raffigurati nel quadro? Che cosa vi colpisce nel loro sguardo? Sono bambini di 6 - 7 anni, forse due vagabondi, come ne sono esistiti tanti nei secoli passati; ma il loro sguardo tradisce tanta tristezza e fatica. Stanno assistendo in piedi ad una esibizione di un vecchio violinista di strada. Ma solo uno dei due osserva il musicista, l'altro invece guarda fisso davanti a sé con aria assorta. Si sostengono a vicenda, forse sono costretti a lavorare e non possono studiare, forse non hanno neanche una famiglia e sono soli ad affrontare pericoli e povertà.
Sembra una immagine ormai sbiadita di un mondo molto lontano. Ma purtroppo la piaga della povertà, della malattia, delle guerre, dello sfruttamento del lavoro minorile e degli abusi sessuali è quantomai attuale. Accanto al mondo ovattato e protetto dei nostri figli, ne esiste un altro indifeso e perseguitato. I bambini, da sempre, l'anello debole della catena umana, sono coloro che soffrono di più, che portano sulla loro pelle i segni indelebili della sofferenza, della solitudine, dell'indifferenza degli adulti.
Il grande maestro impressionista Edouard Manet in questo quadro prende a modello i bambini straccioni, i piccoli "monelli di strada" dei grandi pittori del Seicento, come Velasquez e Murillo che, dipingendo in maniera magistrale I poveri e I diseredati, denunciavano la loro condizione umana; erano bambini però raffigurati con il sorriso sulla bocca, ritratti cogliendo la natura gioiosa dell'infanzia. Invece I bambini di Manet, non hanno più la forza di scherzare, è scomparso loro anche il sorriso: il vecchio musicista smette di suonare il suo strumento e non rimane che il silenzio e quegli strani sguardi malinconici.
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